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ABUSI SUI MINORI E REATI DI VIOLENZA DOMESTICA E DI GENERE: COMPIE 10 ANNI IL PROTOCOLLO FRA ENTI E ISTITUZIONI

Venerdì 15 Novembre 2024

Al lungo elenco di sottoscrittori si aggiungono l’Ordine degli Avvocati di Pistoia e gli Ordini degli Assistenti Sociali e degli Psicologi della Toscana. L’intesa regola interventi multidisciplinari in materia giudiziaria, sociale e sanitaria, di enti ed istituzioni che si occupano di prevenzione, protezione e trattamento dei reati ai danni di minori e soggetti deboli


 

PISTOIA 15.11.2024 – Compie dieci anni il Protocollo d'intesa per la prevenzione, la repressione e il trattamento degli abusi sui minori e dei reati contro le fasce deboli, che quest’anno aumenta il numero dei soggetti istituzionali coinvolti (amministrazioni locali, azienda sanitaria, autorità giudiziaria e forze dell’ordine). Ad arricchire l’elenco dei sottoscrittori giungono infatti l’Ordine degli Avvocati di Pistoia e gli Ordini degli Assistenti Sociali e degli Psicologi della Toscana. La firma dei nuovi aderenti è stata al centro della conferenza stampa di questa mattina, nella sala del Gonfalone, in Palazzo comunale, a Pistoia.

Le caratteristiche del Protocollo - Il Protocollo regola interventi multidisciplinari, con personale specializzato e appositamente formato, di più enti ed istituzioni con istanze di natura giudiziaria, sociale e sanitaria. L'obiettivo è realizzare una “rete” stabile di rapporti con tutte le istituzioni e gli enti locali che si occupano di prevenzione, protezione e trattamento dei reati commessi ai danni di minori e soggetti deboli (abusi sessuali, maltrattamenti in famiglia, atti persecutori e altri reati). Le procedure coinvolgono, oltre alle diverse autorità giudiziarie e autorità di polizia giudiziaria, varie professionalità: assistenti sociali, insegnanti, educatori, medici di base, pediatri, neuropsichiatri infantili, psicologi, ginecologi, medici legali. Fra le azioni previste nel Protocollo, gli obblighi di denuncia, referto e segnalazione degli operatori di ogni ipotesi di reato procedibile d’ufficio, relativi alle fasce deboli, di cui vengano a conoscenza, nell’esercizio del loro servizio.

Le indagini in materia di reati contro le cosiddette fasce deboli richiedono un elevato grado di professionalità di chi le coordina e le svolge. Per questo ormai dal 2006, presso la Procura della Repubblica di Pistoia è stato costituito un pool di magistrati che trattano in via esclusiva le indagini in questa materia, mentre esiste già un'apposita sezione presso la Squadra Mobile di Pistoia.

I soggetti firmatari del Protocollo – Ecco l’elenco completo dei sottoscrittori del Protocollo: la Procura della Repubblica di Pistoia, il Tribunale di Pistoia, la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Firenze, il Tribunale per i Minorenni di Firenze, la Questura di Pistoia, il Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Pistoia, la USL 3 di Pistoia (confluita nell'Azienda USL Toscana Centro),  la Società della Salute della Valdinievole, la Società della Salute Pistoiese, l’Ufficio Scolastico Provinciale di Pistoia, l’Ordine Provinciale dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri di Pistoia, l’Ordine degli Avvocati di Pistoia, l’Ordine degli Assistenti Sociali della Toscana e l’Ordine degli Psicologi della Toscana, i Comuni di Pistoia, Agliana, Marliana, Montale, Quarrata, Serravalle Pistoiese e l’Unione dei Comuni Montani.

Le dichiarazioni - «Elemento imprescindibile della lotta al fenomeno della violenza contro le persone vulnerabili e all'interno della famiglia è l’intervento organico e coordinato di più soggetti, con caratteristiche e compiti diversi ma con lo stesso obiettivo -– sottolinea Anna Maria Celesti, presidente della Società della Salute Pistoiese e vicesindaco del Comune di Pistoia –. Ovvero prevenire e far emergere potenziali casi di abusi su minori, e più in generale contro le fasce deboli, per poi prendersi in carico le vittime per tutto il tempo necessario. Da qui l'importanza di essersi dotati, ormai dieci anni fa, di un protocollo che individui metodi e azioni comuni, da aggiornare periodicamente, aperto a nuove adesioni come quelle che registriamo oggi degli Ordini professionali di avvocati, assistenti sociali e psicologi. Nuove adesioni che accogliamo con grande favore - conclude Celesti - e che confermano la necessità di continuare su questa strada con sempre maggiore determinazione».

Il Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Pistoia, Claudio Curreli ha prima fatto una breve storia del Protocollo per poi addentrarsi nelle sue specificità: “Questo Protocollo vede il coinvolgimento di quasi tutte le istituzioni che si occupano di prevenzione, repressione e trattamento degli abusi su minori e dei reati di violenza domestica e di genere. E’ uno strumento speciale perché è vivo – ha aggiunto Curreli - caratterizzato da un aggiornamento e confronto continuo, da riunioni periodiche due volte l’anno e adesso anche da tre importanti nuove adesioni. Ed è un documento che ha avuto riconoscimenti per la qualità del lavoro svolto, come conferma il grande interesse al tavolo regionale sulla violenza di genere, istituito dalla Commissione Pari Opportunità del Consiglio regionale”.

“Tutte le amministrazioni pubbliche, l’avvocatura, i servizi sociali hanno affrontato in maniera fattiva i problemi legati agli abusi grazie proprio a un’azione comune fra tutti i soggetti interessati – ha spiegato Roberta Pieri, procuratore della Procura dei minori di Firenze -. Decisivi sono i tempi di intervento nei casi di abusi di genere e su minori ed è proprio il coordinamento un elemento di forza per riuscire ad intervenire con la massima celerità”.

“Il nostro Ordine professionale ha deciso di aderire perché laddove esiste la violazione dei diritti e laddove esiste la violenza su minori, donne anziani non possiamo non essere presenti – ha detto Cecilia Turco, presidente dell’Ordine degli avvocati di Pistoia -. Questo Protocollo è aperto e favorisce il gioco di squadra e la possibilità di arricchirlo ognuno con le proprie professionalità”.

“L’esperienza di Pistoia è totalmente diversa da quelle di altre simili, che si esauriscono nel momento della sottoscrizione – ha sottolineato Rosa Barone, presidente dell’Ordine regionale degli assistenti sociali -. Questo Protocollo, infatti, ha dimostrato di produrre risultati positivi oltre ad offrire la possibilità di un dialogo fattivo e costruttivo con l’autorità giudiziaria. Credo che andrebbe proposto in altri contesti come un modello da seguire”.

“Fondamentale in questo lavoro di garanti delle persone più fragili e più deboli è la formazione e, soprattutto nel nostro caso, l’ascolto, l’uso appropriato delle parole – ha affermato Maria Antonietta Gulino, presidente dell’Ordine degli psicologi della Toscana -. Questo è un Protocollo a livello provinciale ma ha dimostrato di funzionare. E’ il modello di intervento cioè il lavoro fatto insieme fra tutti i soggetti coinvolti che deve comprendere sempre di più i cittadini, informandoli e portandoli a lavorare insieme a noi”.

Ha portato il suo saluto e ringraziamento il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, che ha sottolineato l’importante lavoro svolto in questi dieci anni da chi ha sottoscritto il Protocollo oltre alla proficua sinergia fra enti e istituzioni su un tema così delicato. Un saluto è giunto infine dalla presidente della Società della Salute della Valdinievole, Simona De Caro, che ha evidenziato la sottoscrizione dell’ente da lei rappresentato fin dalla nascita del Protocollo e ringraziato tutti gli operatori per il lavoro svolto in questi dieci anni.